Da sempre nella letteratura ci sono opere memorabili e momenti, passaggi, estratti emblematici, quasi “definitivi”, nell’immortalare qualcosa capace di “parlare” nel tempo, anche molti anni dopo che quel libro è sorto, e che all’epoca a cui apparteneva sono seguite altre epoche. Del resto è questa la vera forza dei “classici”, essere non cadaveri imbalsamati, ma opere vive, vive anche dopo secoli.
Uno di questi libri è “Gli anni del Grande Terrore” dello scrittore sovietico Anatolij Ribakov, pubblicato nel 1989,che riprende le vicende narrate ne “I figli dell’Arbat”, e che verrà seguita da “Il Terrore”; il tutto costituisce una trilogia che è stata considerata una delle più importanti opere sul terrore staliniano. Leggi tutto …